Priest abuse victims go on hunger strike

PRIEST ABUSE VICTIMS GO ON HUNGER STRIKE

By Frank J LaFerriere and Giuseppe De Gregorio

1/26/16

I received this posting today in my group Rape Victims of the Catholic Church on Facebook. I am sharing it here with the permission of the author Giuseppe De Gregorio. It is in both Italian and in English.

Italian:

Yeah Pope Francis sure does love his pedophiles.

Al 7° giorno di sciopero della fame di Diego Esposito, vittima del prete pedofilo napoletano don Silverio Mura, abbiamo scritto a Papa Francesco.
Sua Santità,

le scrivo mentre il sig. Diego Esposito è al settimo giorno di sciopero della fame, per avere verità e giustizia sugli abusi subiti dal prete pedofilo dell’Arcidiocesi di Napoli, don Silverio Mura. Sono il suo legale e sono anche io in sciopero della fame, come altre vittime e loro sostenitori, assistiti dalla Rete l’Abuso.

Il sig. Esposito le ha scritto due anni fa per denunciare la giustizia negata dalle istituzioni ecclesiastiche. Aveva denunciato dal 2010, in più occasioni, all’Arcidiocesi di Napoli, gli abusi subiti più di 20 anni prima.

Ricevette una lettera del suo segretario, mons. Becciu, in cui si chiedeva di pregare per lei, Papa Francesco, nell’attesa che il caso fosse sottoposto agli organi competenti. Intanto don Mura insegnava ai bambini delle scuole medie, ignari, come i loro genitori.
La Congregazione per la Dottrina della Fede iniziò le indagini che durano da due anni senza che sappiamo nulla del suo esito, senza sapere se il prete sarà processato.

Lei ha annunciato l’istituzione di un organo giudicante i vescovi che si sono macchiati di gravi negligenze, che non si è mai insediato, impedendoci di sollevare il caso di 6 anni di vana attesa di giustizia da parte dell’Arcidiocesi di Napoli.

Lei ha proclamato un Giubileo della Misericordia. Misericordia che non ha il sig. Esposito, che, dopo aver minacciato il suicidio, ha perso il lavoro perché la Curia di Napoli lo ha segnalato alla pubblica sicurezza.

Il sig. Esposito, padre di famiglia, era l’unico sostegno economico alla propria famiglia, prima di perdere il lavoro.

Noi non le chiediamo niente altro che dia seguito a suoi annunci, ossia che finalmente alle vittime sia data la possibilità di sapere la verità sui peggiori crimini che possa compiere un sacerdote. Chiediamo che i loro responsabili siano giudicati, siano puniti, se responsabili, sia loro impedito di avvicinare minori. Chiediamo la riparazione delle malefatte perché non c’è perdono senza giustizia. Non basta invocare preghiere per ottenerlo.
Durante questo sciopero della fame, nella nostra richiesta di dialogo, abbiamo anche scritto al card. Muller, Prefetto della Congregazione, senza aver risposta.

Noi pratichiamo la non violenza, armati solo del nostro corpo, della nostra sofferenza, della fame di verità e giustizia, della consapevolezza che il dolore non si spegne e non sarai mai placato se chi ha il potere della verità e giustizia se ne laverà le mani, come Ponzio Pilato.
La nostra dignità non ce la toglierà nessuna negligenza. Le lascio i nostri saluti.

Capua 24 gennaio 2016, nel settimo giorno di sciopero della fame del sig. Diego Esposito.
Avv. Sergio Cavaliere.

English translation:

On The 7th day of hunger strike of Diego Esposito, victim of the priest pedophile napoletano don silverio walls, we wrote to Pope Francis.
His holiness,

I write while Mr. Diego Esposito is at the seventh day of hunger strike, for truth and justice on the abuse suffered by the pedophile priest of the archdiocese of Naples, Don Silverio Walls. I’m his legal and I am on a hunger strike, as other victims and their supporters, assisted by the network the abuse.

Mr. Esposito has written two years ago to denounce the justice denied by the ecclesiastical institutions. He reported from 2010, on several occasions, to the Roman Catholic Archdiocese of Naples, the abuse suffered more than 20 years before.

Received a letter from his secretary, mons. Becciu, asking to pray for her, Pope Francis, in the expectation that the case was submitted to the competent bodies. Meanwhile, don walls taught to the children of the middle schools, unaware, as their parents.

The congregation for the doctrine of the faith began the investigations that last for two years without that we know nothing of its outcome, not knowing if the priest will be tried.

She announced the establishment of a body judgmental bishops who are guilty of gross negligence, which has never established ineffective, and to raise the case of 6 years of vain expectation of justice on the part of the Roman Catholic Archdiocese of Naples.

She has declared a jubilee of mercy. Mercy that has no mr. Esposito, who, after threatening suicide, he lost his job because the curia of Naples has pointed this out to the public safety.

Mr. Esposito, Father of the family, it was the only economic support to his family, before I lose my job.

We don’t we ask nothing more than to follow up its announcements, namely that finally to victims is given the opportunity to know the truth about the worst crimes that can make a priest. We ask that their leaders are judged, should be punished, if those responsible, is prevented from doing their bring minors. We call for the repair of misdeeds because there is no forgiveness without justice. It is not enough to invoke prayers to get it.

During this hunger strike, in our request of dialogue, we have also written to the card. Muller, prefect of the congregation, without response.

We practice non-violence, armed with only of our body, of our suffering, the hungry for truth and justice, of the awareness that the pain it won’t turn off and you’ll never be appeased if who has the power of truth and justice will wash your hands , like Pontius Pilate.

Our dignity, I can’t take any negligence. I’ll leave our greetings.

Capua 24 January 2016, in the seventh day of hunger strike of Mr. Diego Esposito.
Avv. Sergio Knight.

Added information from Giuseppe De Gregorio

I wrote two letters . The first on January 20 to Cardinal Muller and the second on January 25 at Papa Francesco . Father Silverio Walls . The Washington Post wrote a report about this story . Anthony Faiola .